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Meraxis e Fortum cooperano nella distribuzione di riciclati in tutta Europa

Muri presso Berna/Svizzera 23 gennaio 2024 - Il gruppo commerciale svizzero Meraxis e la società finlandese Fortum Recycling & Waste (Fortum) approfondiscono la loro attuale collaborazione con una partnership strategica. Meraxis distribuirà i riciclati di Fortum in tutta Europa. L'offerta comprende riciclati di PP, HDPE e LDPE, oltre a ricomposti personalizzati. Grazie a questa collaborazione, Meraxis amplia la propria gamma di prodotti riciclati e può quindi offrire ai propri clienti un portafoglio ancora più ampio di materiali sostenibili alternativi alla materia prima.

I riciclati Fortum sono prodotti da rifiuti post-consumo nel Nord Europa. Sono di alta qualità, durevoli, versatili e disponibili in modo affidabile. I clienti di Meraxis possono anche ottenere da Fortum Circo® ricomposti personalizzati, adatti alle loro applicazioni e ai loro prodotti. Lo sviluppo dei prodotti nel laboratorio Fortum adatta le proprietà tecniche come la resistenza, la lavorabilità e il colore alle esigenze individuali dei clienti. I materiali Fortum Circo® sono adatti per la produzione di un'ampia gamma di prodotti, come articoli per la casa, parti per l'industria automobilistica e del mobile e attrezzi da giardino. I gradi speciali soddisfano lo standard UE per i giocattoli.

"Con Fortum Circo®, stiamo ampliando la nostra gamma di riciclati di alta qualità. I nostri clienti beneficeranno anche della forte esperienza dell'azienda finlandese nel riciclaggio e nello sviluppo dei materiali. Insieme, perseguiamo l'obiettivo di offrire ai trasformatori di polimeri alternative sostenibili su misura. Dopo tutto, il passaggio dalla plastica convenzionale a quella riciclata è una delle leve più importanti per ridurre le emissioni di CO2", afferma Eddy Khatib, Product Manager Recycling di Meraxis.

"Siamo lieti di continuare e approfondire la nostra collaborazione con Meraxis. Questo ci offre soluzioni complete e l'accesso ai trasformatori e ai proprietari di marchi europei. Grazie a questa partnership strategica stiamo espandendo la nostra rete di distribuzione in Europa. Questo ci aiuterà a guidare l'economia circolare e a promuovere una maggiore accettazione dei materiali plastici riciclati", afferma Anniina Rasmus, Commercial Manager, BL Plastics, Fortum Recycling & Waste.

Oltre ai riciclati, Meraxis offre anche biopolimeri, materie prime, additivi, masterbatches, parti commerciali e beni di investimento per l'industria della lavorazione dei polimeri nel suo one-stop shop. Il portafoglio comprende anche servizi di approvvigionamento, logistica, sviluppo e lavorazione. I trasformatori di materie plastiche ottengono tutto ciò di cui hanno bisogno da un'unica azienda.

Website: https://www.meraxis-group.com/
LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/meraxis-group/


 

Il white paper di Aliplast (Gruppo Hera) e Cosmetica Italia per una filiera cosmetica più sostenibile

Dalla partnership tra la società del Gruppo Hera Aliplast, leader europeo della plastica riciclata e Cosmetica Italia, Associazione nazionale imprese cosmetiche, nasce il white paper “Imballaggi in plastica nel settore cosmetico”, una guida pratica per aiutare le aziende della filiera nella progettazione di packaging plastici pienamente riciclabili, in linea con i più recenti orientamenti normativi dell’Unione Europea e con la sensibilità di un mercato sempre più attento alla protezione dell’ambiente.

La guida chiarisce innanzitutto i passaggi dei processi di raccolta, selezione e riciclo dei materiali plastici, per poi fornire indicazioni su come progettare ogni componente del packaging. Un focus speciale è dedicato all’utilizzo di plastiche riciclate per la realizzazione dei contenitori, che può avere significativi vantaggi ambientali in termini di risparmio di risorse e di decarbonizzazione.

In allegato il comunicato stampa e alcune immagini: Carlo Andriolo, AD di Aliplast, Benedetto Lavino, Presidente di Cosmetica Italia, Aliplast Lab, granulo in plastica riciclata e contenitore beauty, interno del white paper.

Link al white paper “Imballaggi in plastica nel settore cosmetico

Link alla videointervista di Carlo Andriolo e Benedetto Lavino sul white paper “Imballaggi in plastica nel settore cosmetico

 
www.gruppohera.it 


Sirmax punta sulla plastica riciclata "effetto legno o marmo" per gli
interni auto.

Friedrichshafen (Germania), 17-21 ottobre 2023 - All'edizione 2023 della fiera internazionale Fakuma, dal 17 al 21 ottobre, a Friedrichshafen, in Germania, Sirmax Group presenta numerose novità. Per quanto riguarda i prodotti, innovative sono le formulazioni di compound con alta percentuale di materiale riciclato dalle particolari caratteristiche estetiche e di performance.

L'azienda italiana con sede a Cittadella (Padova), specializzata nella produzione di compound di polipropilene, compound termoplastici, green compound e biopolimeri per tutti i settori di impiego, prosegue decisa sulla strada della sostenibilità e della circular economy, nobilitando la plastica derivante da post-consumo e realizzando un vero upcycling - da rifiuto, il materiale monouso diventa un prodotto di valore, con caratteristiche estetiche e meccaniche del tutto simili a quelle della plastica vergine - e per soddisfare la crescente domanda di materiali per i clienti con presenza globale, Sirmax continua nella politica di investimenti all'estero: dopo gli Usa, sarà potenziato l'impianto indiano di Palwal e entro il 2026 sarà costruito, sempre nel Paese asiatico, un terzo stabilimento.

Sul fronte della ricerca, gli sforzi maggiori si stanno concentrando sui settori "core": l'appliance, nell'ambito del quale l'azienda può vantare la certificazione UL Carta Gialla HB per il materiale riciclato, e il settore automotive, con una attenzione particolare verso l'interno auto e i materiali per la mobilità elettrica. 

Interni auto: materiali circolari per coniugare estetica e decarbonizzazione

L'ultima frontiera Sirmax nell'innovazione di prodotto risiede in una particolare gamma di materiali chiamata Naturally Inspired. Attraverso particolari finiture e goffrature, il polimero è in grado di simulare alcuni effetti presenti in natura, unendo versatilità e sostenibilità del materiale plastico. Grazie a questo approccio si ottengono, così, polimeri che richiamano la pietra naturale, il marmo, il granito, il tessuto, il legno o l'effetto di un cielo stellato. Inoltre, a seconda delle specifiche del cliente e del suo obiettivo di ridurre la CO2 durate il life cycle del prodotto, la quota di materiali post-consumo e/o di origine biologica può essere inclusa in diverse percentuali all'interno della formulazione.

Con la linea Naturally Inspired Sirmax propone un nuovo modo per interpretare l'estetica dei componenti per auto, non solo richiamando le esperienze tattili delle fibre naturali o le esperienze visive, ma fornendo anche materiale di design per gli interiors delle automobili. Conseguenza di questo nuovo approccio è la limitazione dell'utilizzo di rivestimenti in tessuto e quindi un risparmio di tempi e costi di assemblaggio.

Il pannello porta abbatte le problematiche dell'odore e mantiene la resistenza

Sirmax ha messo a punto un materiale con plastica riciclata che può essere utilizzato per la realizzazione dei pannelli porta, in grado di risolvere le problematiche legate al mantenimento delle proprietà meccaniche, agli odori indesiderati o alla presenza di composti organici volatili sulla superficie delle finiture interne. L'azienda italiana ha formulato un compound di polipropilene additivato con il 5% di talco e contenente il 30% di prodotto riciclato derivante da post-consumo, cioè dal rifiuto del cassonetto; un compound della famiglia Green Isofil che riesce ad avvicinare le caratteristiche meccaniche ed estetiche della plastica vergine, rappresentandone una alternativa. La case history del pannello-porta targato Sirmax presenta un approccio innovativo: il materiale perfezionato mantiene le proprietà di resistenza agli urti o di resistenza ai graffi, risolve la collosità e l'odore, ma soprattutto riduce l'impronta di carbonio fino al 21% rispetto alla materia prima 100% vergine. Questa soluzione fa parte di una più ampia gamma di materiali che possono dar vita non solo ad un pannello porta sostenibile, ma anche ad altre parti all'interno dell'auto, altrettanto sostenibili, come il vano portaoggetti e la console centrale.

«Nel settore automotive stiamo raggiungendo risultati eccellenti - dice il presidente e Ceo di Sirmax Group Massimo Pavin - grazie al lavoro dei nostri centri di Ricerca e Sviluppo. Il mondo dell'auto sta attraversando una trasformazione epocale, l'adozione sempre più spinta dell'auto elettrica ne è una prova. Ma ci sono anche i temi dell'utilizzo di plastica da post-consumo e quello degli scarti a fine vita. I costruttori di automobili si stanno interrogando sulla riprogettazione di auto che possano essere sostenibili anche dopo il loro utilizzo e noi li stiamo accompagnando in questo percorso di trasformazione».

www.sirmax.com


 

L’EPS DIMOSTRA TUTTA LA SUA VERSATILITA’ DURANTE
L’EMERGENZA CORONAVIRUS


L’emergenza provocata dal Coronavirus ha evidenziato la versatilità e l’utilità del polistirene espanso (EPS) per i settori del packaging alimentare e medicale. Questo quanto dichiarato da EUMEPS, l'Associazione dei produttori europei di polistirene espanso.
In questi mesi l’EPS ha dimostrato di essere un materiale ideale per il packaging e l’imballaggio di beni alimentari e di materiale medicale. Dal trasporto e corretta conservazione per il trapianto di organi fino al settore ittico, le sue eccellenti proprietà isolanti e di barriera contro i batteri garantiscono che il contenuto venga trasportato in sicurezza e arrivi fresco (o a bassissima temperatura) senza subire pericolosi sbalzi di temperatura.
Tali proprietà si sono dimostrate efficaci anche per il trasporto di medicinali e di tamponi COVID-19 ai laboratori per i test, il cui numero è cresciuto in tutta Europa nel tentativo di contenere la pandemia provocata dal Coronavirus.
“Non esiste materiale migliore dell’EPS – ha dichiarato Paolo Garbagna, Presidente EUMEPS e consigliere AIPE, Associazione Italiana Polistirene Espanso – quando si tratta di evitare possibili contaminazioni e garantire un trasporto sicuro e sterile mantenendo costante la temperatura all’interno del contenitore. Per non parlare dei suoi molteplici utilizzi: abbiamo assistito all’uso di EPS sottile da parte di persone sprovviste di alcun tipo di riparo per realizzare mascherine protettive improvvisate per sé stessi e per gli operatori sanitari”.
Oltre ai settori alimentari e farmaceutici, l'EPS è ampiamente utilizzato in edilizia, nonché nella realizzazione di caschi per ciclisti, di seggiolini auto per bambini e di giubbotti salvagente, grazie alla sua capacità di fornire un isolamento ottimale dal caldo e dal freddo e, pur essendo estremamente leggero, di garantire un elevato assorbimento degli urti. L’EPS è aria al 98% ed è riciclabile quasi all'infinito.


Per Informazioni: Ufficio Stampa AIPE | Tel. +39 02 33606529 | E-mail: aipe@epsass.it | www.aipe.biz


 

Carta certificata per salvaguardare le foreste:
l’impegno di Asia Pulp & Paper e PEFC

La carta è uno dei prodotti presenti nella vita quotidiana di tutti, un bene di consumo diffusissimo. Dalle scrivanie degli uffici, alla lista della spesa e poi ancora banconote, quaderni, packaging, carta per uso domestico, giornali, filtri e mille altri usi.  Proprio perché si tratta di un bene così diffuso, è necessario fare attenzione alla sua provenienza.

Al momento dell’acquisto, infatti, è importante tenere in considerazione la presenza o meno di una certificazione che garantisca l’origine della cellulosa e attesti la provenienza da boschi e foreste gestiti in linea con i più alti standard di sostenibilità. Una tra le più usate sul mercato è la certificazione PEFC, lo schema più diffuso e più famoso al mondo per la gestione sostenibile delle foreste.

PEFC, letteralmente “Programme for Endorsement of Forest Certification” è una certificazione di terza parte che garantisce che il legno usato per realizzare prodotti a base legno e cellulosa derivi da foreste gestite in maniera sostenibile.

I principi che PEFC considera come parte integrante di una gestione forestale sostenibile prevedono che: 

  • la quantità di legname tagliato non sia mai superiore alla quantità che cresce in foresta;
  • dopo il taglio, gli alberi vengano ripiantati o vengano ricreate le condizioni perché si rinnovino naturalmente;
  • vengano tutelati gli habitat di piante e animali selvatici e tutte quelle funzioni di protezione che normalmente la foresta svolge nei confronti del clima, del suolo e dell’acqua;
  • vengano rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei proprietari forestali, ovvero di tutti coloro i quali vivono nel bosco o grazie a esso;
  • venga incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del bosco stesso.

Siamo tra i maggiori produttori di carta e cellulosa e sentiamo la forte responsabilità di agire tutelando le ricchezze naturali del pianeta, salvaguardando i benefici ambientali, sociali ed economici che derivano dalle foreste. In Asia Pulp & Paper sosteniamo attivamente il PEFC, abbiamo collaborato allo sviluppo di una certificazione nazionale indonesiana di sostenibilità per le aree forestali con l’obiettivo di assicurarci che sia in linea con gli standard globalmente riconosciuti, anche a garanzia dei nostri clienti.

Il Programma di Cooperazione alla Certificazione Forestale dell’Indonesia (IFCC) ha visto muovere i suoi primi passi nel 2012 ed è stato completato e standardizzato nel 2013. PEFC lo ha approvato formalmente nel 2014, segnando un altro traguardo dell’espansione della certificazione PEFC nel continente asiatico. Attraverso questo riconoscimento, tutti i prodotti approvati IFCC riceveranno l’accreditamento automatico alla certificazione PEFC.

Siamo, infine, impegnati in una delle più grandi iniziative di conservazione della foresta pluviale mai intraprese. Nel giugno 2012 abbiamo lanciato la nostra Roadmap di Sostenibilità, la nostra strategia di sostenibilità globale per monitorare e gestire 10 aree chiave della nostra attività e della nostra supply chain. Abbiamo poi iniziato il percorso verso la “Deforestazione Zero” con l’introduzione della nostra Politica di Conservazione Forestale (FCP - Forest Conservation Policy), cessando tutte le operazioni in aree non adibite a piantagione nella catena produttiva con il sostegno delle imprese, dei governi e della società civile e con la promessa di sostenere la protezione e il recupero di un milione di ettari di foresta pluviale tropicale in Indonesia.

 

Noi di Asia Pulp & Paper siamo orgogliosi di giocare un ruolo centrale in tutto questo e continueremo a lavorare con i numerosi stakeholder operativi nel territorio indonesiano e in tutto il mondo, per assicurarci che le foreste abbiano un futuro sostenibile.

 


 

MULTIMATERIALI IN CARTA-BIOPLASTICA:

Verso soluzioni per ridurre l'uso di plastica negli imballaggi

Il progetto europeo Biocompack-CE giunge al suo ultimo evento in Italia. Dopo i focus sui produttori, i trasformatori e la Grande Distribuzione Organizzata, Legambiente ed Innovhub-SSI presentano il progetto ad Ecomondo con i partner europei e i principali attori del mercato.

 

Il progetto europeo Biocompack-CE, finanziato dal programma europeo Interreg Central Europe, prende il via nel 2017 con l’obiettivo di stabilire legami più forti tra le istituzioni di ricerca e sviluppo e le aziende della filiera per sviluppare soluzioni di imballaggio certificate e sostenibili in carta-bioplastica.

Il mercato italiano degli imballaggi in Italia ha registrato nel 2018 un fatturato di 33,4 miliardi di euro con una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. Tutte le tipologie di packaging hanno visto un notevole incremento, sia le tipologie “storiche” come legno e vetro, sia quelli di più recente concezione come gli imballaggi multi-materiale che hanno segnato un +2,5% (fonte: Istituto Italiano Imballaggi).

Nel nostro Paese il settore del packaging è un compartimento molto virtuoso: nel 2018 l’80,6% dei rifiuti da imballaggio è stato recuperato che tradotto in cifre significa 10.691.000 tonnellate delle 13.267.000 totali immesse al consumo e, di queste, la parte avviata a riciclo sfiora il 70% (fonte: CONAI) che fa dell’Italia un eccellenza a livello continentale. 

Biocompack-CE vede la partecipazione di dieci realtà da sei diversi Paesi europei dell’area dell’Europa centrale (Italia[1], Slovenia, Croazia, Ungheria, Polonia, Slovacchia), includendo università, centri di ricerca, laboratori di analisi, associazioni, cluster ed aziende del settore.

“Il packaging ci offre molti vantaggi – afferma Andrej Kržan, professore dell’Istituto Nazionale di Chimica di Lubiana e coordinatore del progetto Biocompack – ma spesso ha una vita utile molto breve prima che diventi un rifiuto. Contiene materiali che possono essere riutilizzati, ma solo se la progettazione del prodotto e il modo in cui raccogliamo e trattiamo i rifiuti consentono un processo economico ed efficiente. Le combinazioni di materiali sono una sfida particolare che stiamo affrontando per risolvere i problemi degli imballaggi che combinano carta e plastica. Il risultato del progetto sarà un packaging che soddisfi tutti i requisiti funzionali che ci aspettiamo, ma che possa essere facilmente ed efficacemente riciclato o compostato”.

L’unione di materiali diversi come la carta e le bioplastiche nel packaging conferisce funzionalità e migliora gli aspetti critici, sfruttando le caratteristiche di entrambi i materiali. Nel settore alimentare la necessità primaria riguarda la sicurezza e la conservazione: l’imballaggio non deve essere tossico, deve fungere da barriera, deve proteggere dall’umidità ed eventualmente dal grasso e deve impedire l’ingresso e la fuoriuscita di gas e odori.

Un aspetto non secondario è la separabilità dei materiali per avviarle correttamente a riciclo. “La sostituzione della plastica convenzionale con bioplastiche nei prodotti di packaging accoppiati con la carta – dichiara Graziano Elegir, responsabile Settore Chimica e Ambiente di Innovhub-SSI e responsabile di una delle aree tematiche del progetto – può rappresentare un'alternativa sostenibile che aiuta a ridurre la quantità di plastica favorendo lo sviluppo di nuove opzioni di smaltimento. Tuttavia, in questo contesto occorre sviluppare strategie che limitino il più possibile l'impatto sulle filiere del riciclo individuando il corretto fine vita e sviluppando l'ecodesign del prodotto. Prodotti a contatto con alimenti umidi e grassi possono eventualmente essere accettati negli impianti di compostaggio mentre il packaging non alimentare e quello a contatto con alimenti secchi dovrebbe essere destinato al recupero della fibra cellulosica in impianti idonei di riciclo della carta”.

“In Italia abbiamo voluto costruire un percorso che andasse a toccare tutti gli aspetti della filiera – dichiara Emilio Bianco di Legambiente, Communication Manager del progetto Biocompack – siamo partiti con un workshop dedicato ai produttori, per poi spostare l’attenzione sui trasformatori ed in seguito sulla Grande Distribuzione Organizzata, includendo, ovviamente, ad ogni incontro, degli speech specifici da parte dei consorzi di filiera interessati e delle associazioni nazionali sia dei produttori di carta che di bioplastiche. L’evento di oggi, infine, rappresenta un po’ il riassunto dei precedenti, includendo anche la principale associazione dei consumatori per dare voce a chi effettivamente poi va ad utilizzare l’imballo, e per questo abbiamo scelto Ecomondo come cornice. Ma non solo, abbiamo deciso di portare l’intero progetto in Italia, dedicando la prima sessione ai nostri partner europei, con l’obiettivo di rafforzare le sinergie tra il mondo del packaging del nostro Paese e gli Stati dell’Europa Centrale”.

La sostenibilità dell'uso di imballaggi multimateriale dipende fortemente dalle pratiche reali e non potenziali di gestione dei rifiuti e soprattutto dalle infrastrutture disponibili. Il nostro Paese deve necessariamente dotarsi di impianti di recupero e riciclo, a partire da quelli di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica per la produzione di biometano e di compost di qualità. Solo così si potrà proseguire velocemente lungo la strada dell’economia circolare.

www.legambiente.it


Packaging sostenibile e conservazione forestale
Danilo Benvenuti, Regional Director Asia Pulp & Paper

Le priorità ambientali globali devono diventare parte integrante delle strategie di impresa: cambiamento climatico, conservazione del capitale naturale e in generale gli obiettivi di sostenibilità (SGDs) sono elementi ormai ineludibili. In qualità di soci fondatori di Forest For Future, siamo convinti che il coinvolgimento del settore privato per la conservazione dell’ambiente sia fondamentale, soprattutto se il coinvolgimento si traduce in partnership tra diversi esponenti delle aziende.

È stato questo il fulcro centrale del nostro intervento alla tavola rotonda organizzata da Forest For Future e che ha visto coinvolti, insieme a noi, diversi stakeholder. L’idea è quella di mettere insieme pubblico e privato con l’obiettivo di aumentare la sensibilità intorno ai temi della conservazione delle foreste primarie, della tutela delle biodiversità e della sostenibilità dell’intera filiera dell’industria del legno, della carta e del packaging.

Un’occasione importante per condividere esperienze e confrontarsi sull’impatto ambientale del settore del packaging e per fare uno sforzo congiunto di sensibilizzazione a un futuro di rispetto e attenzione all’ambiente a livello globale.

L’obiettivo finale è quello di fare fronte comune e offrire così ai consumatori e, in generale agli utenti finali, proposte di packaging ad alti livelli di sostenibilità.

Siamo uno dei più grandi gruppi verticalmente integrati al mondo nel settore della carta e della cellulosa, operiamo in un'area particolarmente sensibile e il capitale naturale è alla radice del nostro stesso capitale economico. Abbiamo quindi preso sul serio la sfida alla sostenibilità. Nel giugno 2012 abbiamo lanciato la nostra Roadmap di Sostenibilità, una strategia di sostenibilità globale per monitorare e gestire 10 aree chiave della nostra attività e della nostra supply chain. Una roadmap che ha portato le nostre cartiere in Indonesia e in Cina a essere considerate tra le più avanzate ed efficienti dal punto di vista ambientale nell'industria globale della cellulosa e della carta.

Nel 2013 abbiamo introdotto la Forest Conservation Policy (FCP) con la quale abbiamo già fermato lo sfruttamento di tutte le foreste naturali all’interno delle nostre concessioni arboricole in Indonesia, dando inizio così a uno dei programmi di salvaguardia delle foreste più ambiziosi al mondo. La nostra FCP comprende degli impegni molto sfidanti e ambiziosi e, perché non rimangano solo un semplice impegno preso sulla carta, il nostro operato viene sottoposto a una valutazione indipendente da parte di alcune organizzazioni e ONG internazionali, tra cui TFT (The Forest Trust), GreenPeace, Rainforest Alliance che forniscono periodicamente, attraverso rapporti di valutazione, uno spaccato sui progressi fatti. Ancora più recenti sono il lancio di un programma agroforestale volto allo sviluppo delle comunità locali e la creazione della Fondazione Belantara per l’implementazione e il coordinamento di tutti i progetti legati alla sostenibilità.

In Asia Pulp & Paper abbiamo investito milioni di dollari per ripristinare le foreste in Indonesia, ci siamo impegnati a non intaccare risorse forestali vergini e a tutelare aree di alto valore ambientale. La fondazione di Forest For Future ha l’obiettivo di portare in Italia e in Europa lo stesso messaggio: collaborare alla difesa della biodiversità insieme alla Fondazione Belantara.

Abbiamo la consapevolezza della dimensione globale che hanno le questioni ambientali e sentiamo forte la necessità di conservare il patrimonio naturale di altre aree del mondo, anche lontane. Lavoriamo ogni giorno per promuovere e sostenere attività internazionali di cooperazione allo sviluppo sostenibile e di salvaguardia e protezione dell’ambiente, con particolare riferimento alla foresta indonesiana e ai suoi abitanti. Il nostro obiettivo comune è di operare insieme per la conservazione e la rigenerazione dei sistemi naturali e della biodiversità in ogni parte del mondo.

 


 


Stora
Enso lancia soluzioni per il packaging destinati a prodotti di lusso, cosmetici e generi alimentari
a base di bio-compositi derivati dal legno


 

Stora Enso presenta DuraSenseTM di Stora Enso - materiali bio-compositi a base di legno destinati a prodotti di qualità per il settore del lusso, cosmetico e alimentare alla ricerca di alternative agli imballaggi in plastica. Con l'aiuto di DuraSense, i clienti che hanno esigenze estetiche ricercate e sono alla ricerca di assicurare un'esperienza tattile particolare, potranno soddisfare queste aspettative rendendo i loro imballaggi anche più ecologici.

L'introduzione di DuraSense presso nuove tipologie di clienti è un altro passo nel percorso di Stora Enso nella graduale sostituzione dei materiali per imballaggio a base fossile con soluzioni rinnovabili. DuraSense è una miscela di fibre di legno e polimeri, che possono essere fossili, biologici o riciclati. Con DuraSense, Stora Enso offre ai clienti un'alternativa più ecologica alle materie plastiche, migliorando al tempo stesso la sostenibilità e riducendo l'impronta di CO2. Con la miscela di fibre di legno e polimeri a base biologica, è possibile ottenere fino al 98% di contenuto rinnovabile e quindi, ridurre la dipendenza dalle limitate risorse fossili.

"La riduzione dell'uso della plastica è in cima all'agenda dei nostri clienti che richiedono aiuto nella sostituzione dei materiali non rinnovabili. Con DuraSense ora possiamo offrire diverse soluzioni basate su materiali bio-compositi, come chiusure per barattoli e tappi per bottiglie, usati dall'industria della cosmesi di alta qualità e dei prodotti di lusso, o per specifici prodotti alimentari che richiedono standard molto elevati sia in termini di estetica sia di qualità", afferma Hannu Kasurinen, SVP e Responsabile della Divisione Liquid Packaging e Carton Board di Stora Enso.

DuraSense costituisce un'alternativa efficiente in termini di costi e risorse per ridurre l'impatto ambientale dei prodotti. Con poche o addirittura nessuna modifica delle tecnologie produttive esistenti, il materiale bio-composito viene sviluppato per conformarsi alle materie plastiche convenzionali e pertanto si adatta agli impianti esistenti.

"Con i bio-compositi a base di legno, il consumo di materie plastiche può essere ridotto fino al 50%, assicurando una minor dispersione di plastica nell'ambiente. DuraSense può anche essere riciclato fino a sette volte insieme a materiali plastici o utilizzato per il recupero energetico alla fine della sua vita", afferma Lars Axrup, Responsabile Business, Sustainable Packaging Components presso Stora Enso.

Stora Enso ha iniziato la produzione commerciale di bio-compositi nel 2018 e dispone della più grande capacità in Europa per la produzione di compositi a base di fibra di legno. La materia prima per DuraSense proviene da foreste nordiche gestite in modo sostenibile e coperte da sistemi di Catena di Custodia certificati da terzi.

www.storaenso.com
 



Acquaviva Italia
 completa la “filiera green” con l’impianto per il riciclo dei boccioni d’acqua in Pet

Con il nuovo impianto per il trattamento dei boccioni in Pet ritirati dai clienti Acquaviva Italia completa la filiera green che parte delle fonti di imbottigliamento e arriva fino al riciclo della plastica dei contenitori per successivi riutilizzi.

Lograto (BS). E’ stato inaugurato nella sede di Lograto (BS) l’impianto per il riciclo della plastica dei boccioni d’acqua in Pet ritirati dai clienti. Un investimento che completa la “filiera green” di Acquaviva Italia, che non si preoccupa quindi solo di commercializzare l’acqua in boccioni ma ne segue tutta la loro vita dalle fonti di imbottigliamento fino al riciclo.

Il processo produttivo parte proprio dalle due fonti di proprietà in Veneto fra le Piccole Dolomiti sopra i 1.500 metri e in Molise nell'incontaminata zona della sorgente Cannavine dove l’acqua sgorga attraverso molti strati di rocce e minerali, ricca di proprietà organolettiche importanti. Gli stabilimenti di imbottigliamento sono situati accanto alle fonti, in modo da garantire la purezza dell’acqua. I boccioni pieni vengono stoccati nei magazzini situati su tutto il territorio nazionale in attesa di essere consegnati al domicilio dei clienti direttamente dal personale dell’azienda entro 10 giorni dall’imbottigliamento. La società provvede poi a ritirare i boccioni vuoti dai clienti e ad avviarli al trattamento per il riciclo. Il riciclaggio dei boccioni - che avviene attraverso il procedimento certificato RiPET - comprende diverse fasi : la prima lavorazione avviene macinando i contenitori e dividendo i diversi tipi di plastica. I sacchi di macinato, stoccati in appositi silos, vengono ritirati da aziende specializzate in produzione di filati plastici che vengono utilizzati per la produzione di differenti prodotti come spazzole, scope e prodotti per la casa.

Grazie alle fonti di proprietà e agli impianti d’imbottigliamento - sottolinea Riccardo Marchini, Amministratore Delegato di Acquaviva Italia - possiamo garantire una filiera corta e certificata che porta l’acqua dalla sorgente al bicchiere dei clienti in meno di dieci giorni. Con questo impianto completiamo la filiera green confermando l’impegno dell’azienda nel mantenere il rispetto per l’ambiente circostante durante le proprie attività”.

www.acquaviva.com


 

 

 


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